Filippo, la Grecia e la Persia

οἶμαι δέ σ' οὐκ ἀγνοεῖν ὃν τρόπον οἱ θεοὶ τὰ τῶν ἀνθρώπων διοικοῦσιν. οὐ γὰρ αὐτόχειρες οὔτε τῶν ἀγαθῶν οὔτε τῶν κακῶν γίγνονται τῶν...

Io credo che tu non ignori in quale modo gli dei governano le cose degli uomini. Essi non sono gli autori diretti né dei beni né dei mali che ci succedono, ma infondono nei singoli tale disposizione d'animo che beni e mali ci toccano per opera reciproca.

E così che anche ora assegnarono a me i discorsi e incaricano te delle azioni, convinti come sono che, mentre tu presiederai a queste nel modo migliore il mio discorso non potrà< affatto riuscire molesto agli ascoltatori. Penso poi che anche le tue imprese passate non sarebbero state tanto grandi, se qualche dio non ne avesse favorito il successo, non perché tu continui a far guerra contro i barbari che abitano in Europa, ma perché dopo esserti allenato contro questi nelle lotte ed aver acquisito esperienza e consapevolezza di te, possa aspirare a ciò che ti ho consigliato. E' vergognoso dunque rimanere indietro, quando la fortuna ti guida per una nobile via, e rifiutarti di seguire verso il fine a cui vuole portarti.Credo che tu debba onorare tutti coloro che parlano bene delle imprese da te compiute, ma ritenere che il più alto elogio te do diano coloro che giudicano la tua natura capace di gesta ancora più grandi di queste, pur così gloriose, e coloro che non si limitano a parlarti in modo lusinghiero al presente, ma che faranno ammirare le tue gesta ai posteri come quelle di nessun altro uomo delle passate generazioni. Vorrei dire molte cose del tipo, ma non posso, il motivo l'ho ripetuto più del necessario. Dunque rimane da riassumere ciò che ho già detto, perché tu abbia sott'occhio nel numero minore possibile di parole la sostanza dei miei consigli.

Dico che tu devi beneficare i greci e regnare sui macedoni e dominare su quanti barbari puoi. Se farai così tutti ti saranno grati, i greci per i benefici che riceveranno, i macedoni se li governerai da re e non da tiranno, gli altri popoli se, liberati per opera tua da un despotismo barbarico, godranno della protezione greca. Come questo mio scritto risponda alle esigenze del momento e della accuratezza formale è giusto domandarlo a voi, che mi udite; ma che nessuno potrebbe darti migliori consigli e più consoni alle presenti circostanze, ritengo per certo di saperlo.

Isocrate A Filippo 150, 151, 152, 153, 154, 155

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