Gara di valore tra Ateniesi e Spartani - Isocrate (Versione greco)

Gara di valore tra Ateniesi e Spartani
Versione di Isocrate

Ταυτα δε ποιειν ετολμων ουχ ουτω των πολεμιων καταφρονουντες ως προς αλληλους αγωνιωντες, Λακεδαιμονιοι μεν ζηλουντες την πολιν της...

Queste azioni osavano intraprendere non tanto umiliando i nemici quanto rivaleggiando fra loro, gli Spartani provando invidia per la nostra città della battaglia di Maratona, nell'intento di porsi al nostro livello e nella paura che la nostra città si facesse artefice della liberazione per i Greci due voltedi seguito; i nostri volendo soprattutto mantenere la gloria che avevano e rendere pubblicamente noto a tutti che la prima volta avevano vinto grazie alla loro capacità, e non per fortuna, e poi anche spingere i Greci a combattere per mare, dimostrando che nelle battaglie navali allo stesso modo che in quelli per terra il valore ha ragione del numero.

Ma, pur avendo dato prova dello stesso coraggio, non ebbero uguale destino; infatti i primi furono uccisi e, per quanto vittoriosi nell'animo, dovettero cedere nel corpo, poiché non è certo possibile dire questo, (ovvero)

che essi furono sconfitti, dal momento che nessuno di loro accettò di fuggire; i nostri invece sconfissero le navi che erano dinanzi alla flotta.

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