Discorso di uno Scita ad Alessandro Magno

Ex Scythicis legatis unus ita Alexandro dixit: «Cupis plus quam licet. Ab Europa petis Asiam, ex Asia Europam; deinde, ubi humanum ....

Tra i legati degli Sciti uno disse ad Alessandro così: "Desideri più di ciò che è lecito. Dall'Europa ti sei diretto in Asia, dall'Asia in Europa; poi, appena avrai superato tutto il genere umano, combatterai con le selve i fiumi e le bestie feroci.

Sciocco è colui che osserva i frutti degli alberi, non l'altezza: mentre ti affretti a giungere in cima, potresti cadere con i rami, che avrai catturato: anche il leone una volta fu cibo dei piccoli uccelli e la ruggine consumò il ferro. Noi non abbiamo nulla con te (non abbiamo nulla in comune con te), infatti non abbiamo mai toccato le tue terre.

Né possiamo essere schiavi di un re straniero né desideriamo comandare. Ci sono stati dati dei doni il giogo dei buoi e degli aratri, la saetta, la lancia, la coppa per i sacrifici. Offriamo agli amici buoni frutti ottenuti grazie al lavoro dei buoi, con la coppa offriamo vino a quelle divinità; contro i nemici non ci mancano né le saette né le lance. Così abbiamo vinto il Re della Siria e poi della Persia e dei Medi, il percorso fino all'Egitto è accessibile per noi. Ma tu, che sostieni di giungere tra briganti, il brigante scellerato sei tu. Hai preso la  Lidia, hai occupato la Siria, possiedi la Persia, hai i Battriani in potere, hai ottenuto gli abitanti dell'India:

anche ora distendi le mani insaziabili e avare sul nostro bestiame".
(By Maria D. )

Versione tratta da Curzio Rufo

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