Un filosofo pieno di umanità - Plinio il Giovane

Un filosofo pieno di umanità
versione di latino e traduzione di Plinio il Giovane
Aurea Verba Latinitatis, versione pag. 38 n°63

Euphratem philosophum ego in Syria, cum adulescentulus militarem, penitus et domi inspexi, amarique ab eo laboravi, etsi non erat laborandum.

Est enim obvius et expositus, plenusque humanitate quam praecipit. Atque utinam sic ipse, quam spem tunc ille de me concepit, impleverim, ut ille multum virtutibus suis addidit! Disputat subtiliter, graviter, ornate; frequenter etiam Platonicam illam sublimitatem et latitudinem effingit. Cur copiose dicam? Sermo eius est copiosus et varius; dulcis in primis, et qui repugnantes quoque ducat et impellat. Ad hoc, proceritas corporis, decora facies, demissus capillus, ingens et cana barba; quae, licet fortuita et inania putentur, illi tamen plurimum venerationis acquirunt. Nulllus horror in cultu, nulla tristitia, multum severitatis. revearis occursum, non reformides.

Vitae sanctitas summa, comitas par. Insectatur vitia, non homines; nec castigat errantes, sed emendat.
I o in Siria da giovane, osservai da vicino, profondamente e in casa, il filosofo Eufrate e cercai di essere amato da lui, benchè non bisognava sforzarsi. Infatti è affabile e disponibile, e pieno di un'umanità che che ammaestra. E volesse il cielo che io sia riuscito a saziare quella speranza che allora egli concepì su di me, così come aumentò (quella speranza) di molto con le sue virtù! Discute sottilmente, gravemente, con eleganza, produce frequentemente persino la sublimità e ampiezza (di Platone). Perchè dovrei parlarne copiosamente? La sua conversazione è abbondante e varia; dolce all’inizio, e che conduce e sollecita anche quelli che si oppongono.

Oltre a ciò, l'altezza del corpo, un bel viso, una chioma semplice, barba grande e bianca; cose che, per quanto si ritengono fortuite e futili, tuttavia gli fanno acquisire moltisima venerazione. Nessun tentennamento nel culto, nessuna tristezza, molta austerità. Se lo incontri riveriscilo, non temerlo. Somma la santità della sua vita, di pari la sua affabilità. Assale i vizi non gli uomini; né castiga i peccatori, ma li corregge.

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