Imprese di Alessandro Magno in India

Inde Praestos, et ipsam Indiae gentem, perventum est. Porticanus rex erat, qui se munitae urbi cum magna manu popularium incluserat....

Poi si giunse presso i Presti, anch'essi popolazione dell'India. Loro re era Porticano, che si era asserragliato con un nutrito esercito di sudditi in una città fortificata.

Alessandro la espugnò dopo tre giorni di assedio. E Porticano, dopo essersi rifugiato sulla rocca, inviò al re dei messi per trattare le condizioni della resa; ma prima che essi arrivassero da lui, con gran fragore erano crollate due torri, attraverso le cui rovine i Macedoni penetrarono sulla rocca; dopo che questa fu espugnata, Porticano, che resisteva con pochi uomini, venne ucciso.

Quindi, abbattuta la rocca e venduti tutti i prigionieri, Alessandro entrò nel territorio del re Sambo; e dopo aver accettato la resa di molte città, prese la più forte città di questa gente attraverso un condotto sotterraneo. Ai Barbari, inesperti di costruzioni militari, esso sembrò simile ad un prodigio; infatti gli armati spuntavano dal terreno quasi in mezzo alla città, senza nessuna traccia della galleria scavata in precedenza.

Clitarco testimonia che in quella regione furono massacrati ottantamila Indi e che molti furono venduti come schiavi prigionieri di guerra.

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