Annibale e Scipione - versione cotidie legere
Annibale e Scipione
versione latino e traduzione dal libro Cotidie legere
Cum Hannibal post cladem apud Zamam ad Antiochum, Syriae regem, confugisset, senatus ad Antiochum legatos misit....
Dopo aver trovato rifugio da Antioco, re della Siria, dopo la disfatta (subìta) a Zama, il Senato inviò a(lla corte di) Antioco dei delegati.
Tra di essi vi era anche Scipione Africano, il quale ebbe un abboccamento [colloquio importante o riservato] con Annibale e (gli) domandò, con le seguenti parole: “Chi ritieni (sia stato) il più grande condottiero di tutti i tempi?”. E quello rispose:
“Alessandro, ché combatté con valore e perizia tali da sconfiggere, con uno sparuto manipolo di soldati, truppe sterminate di nemici!”. Avendogli poi chiesto Scipione chi egli ponesse al secondo posto, Annibale rispose: “Pirro, per la sua accortezza strategica nel collocare l’accampamento (lett. perché pose l’accampamento…). Scipione (gli) chiese, infine, chi egli considerasse (al) terzo (posto), al che Annibale rispose “Me stesso”. E Scipione “Che cosa diresti allora, se mi avessi sconfitto?”, e a lui Annibale: “Beh, in tal caso, mi sarei collocato davanti ad Alessandro ed a Pirro. <