Dioniso e Filosseno VERSIONE cotidie legere

Dioniso e Filosseno
versione latino dal libro Cotidie legere

Dionysius, Syracusanorum tyrannus, versus quosdam pessimos et iniucundos auditu composuerat, in quibus stulte se iactare solebat....

Dionigi, tiranno di Siracusa, aveva composto alcuni versi davvero molto brutti e sgradevoli all'ascolto, nei quali tesseva le proprie lodi in modo stolto e smodato.

Tra i poeti della sua corte, c'era un compositore di ditirambi molto apprezzato, Filosseno, il quale – a differenza degli altri - era incapace di adulazione; (e infatti, ) dopo aver ascoltato quei versi di spregevole fattura, espresse in modo franco la propria opinione.

Il tiranno s'offese a tal punto per tale franchezza che ordinò che Filosseno venisse arrestato e sbattuto nelle latomie. Il giorno dopo, tuttavia, (Dionigi) – calmatosi grazie all'intercessione degli amici – diede ordine che Filosseno fosse portato al proprio cospetto. Declamati, allora, di nuovo i propri versi e chiestane opinione a Filosseno, quest'ultimo all'istante s'alzò e prese ad andarsene.

Alla domanda su dove si stesse recando, rispose: "Alle latomie!". Tale battuta gli valse il perdono: infatti, una licenza così arguta il tiranno non se la sentì di punirla.

Altra versione simile ma diversa nel testo latino da altro libro

Dionysius, Syracusanorum tyrannus, versus quosdam pessimos et iniucundos auditu conscripserat, de quibus stulte gloriabatur....

Dionisio, tiranno dei Siracusani, aveva scritto alcuni versi pessimi e sgradevoli da udire, in merito ai quali si gloriava stoltamente.

C'era tra i poeti, che erano presenti al banchetto di costui, Filosseno, famoso scrittore di tirambi, l'unico che era non pratico di adulazione. Nel banchetto costui, Dionisio gloriandosi avendo recitato i carmi sconvenienti, rivelò liberamente cosa sentisse.

Il tiranno fu offeso da questa libertà al punto, che ordinò che Filosseno fosse legato e gettato nelle cave e che fosse custodito lì. L'indomani tuttavia, essendo lenita la sua ira grazie alle preghiere degli amici, ordinò che Filosseno fosse richiamato presso di lui. Dionisio recitando di nuovo i suoi carmi e interrogando Filosseno su cosa provasse, quello si alzò tacitamente e si allontanò.

Interrogato sul perché si fosse alzato e dove si sarebbe diretto rispose: "Nelle cave. Questa risposta divertente gli rese il perdono; infatti la licenziosità tanto spiritosa non potè essere punita dal tiranno.
(By Maria D. )

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