Minerva salva Marsiglia dall'assedio - COTIDIE LEGERE Versione

Minerva salva Marsiglia dall'assedio
Autore: sconosciuto Cotidie legere

Cum Massilia et fama rerum gestarum et abundantia opum et artium gloria fiorerei et inter Galliae urbes excelleret, repente finitimi populi...

Divenuta Marsiglia fiorente per fama di imprese, abbondanza di ricchezze e rinomanza delle arti, ed assurta a principale tra le città della Gallia, le popolazioni confinanti, (tutte) d’un tratto, si levano insieme per distruggere il popolo marsigliese, quasi a dover scongiurare un pericolo comune.

Costoro, all’unanimità, scelgono – quale condottiero– un principe di quella regione, il quale (principe) – mentre era impegnato nell’assedio della città nemica, con un grande esercito di selezionatissimi combattenti – (una notte) durante il sonno credette di scorgere una donna dall’aspetto minaccioso che affermava con insistenza di essere una dea. Spaventato da tale apparizione, (il principe) stipulò di propria iniziativa la pace con gli abitanti di Marsiglia.

Poi, avendo chiesto il permesso di accedere (comunque) nella città e di fare omaggio agli dèi dei Marsigliesi, ed avendo ottenuto ciò senza problemi, salì al tempio di Minerva e lì, nel porticato, il suo sguardo cadde (proprio) su una statua della dea ch’egli aveva visto in sonno.

Allora subito a gran voce esclama che quella era (proprio) la dea che gli era apparsa durante la notte. (Il principe) diede in voto (allora) alla dea un monile d’oro [costr. “dono” con acc. della persona cui si dona ed abl. della cosa donata] e strinse col popolo di Marsiglia un’alleanza perenne

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