Nessun luogo è più dolce della patria - Cotidie legere e altro libro Versione Cicerone

Nessun luogo è più dolce della patria
versione latino Cicerone traduzione dal
libro cotidie legere e da altro libro
DAL LIBRO COTIDIE LEGERE

Omnia sunt misera in bellis civili bus, sed nihil miserius quam ipsa victoria quae, etiamsi ad meliores venit, eos ipsos ferociores et...

DA ALTRO LIBRO

Omnia sunt misera in bellis civilibus, quae maiores nostri ne semel quidem, nostra aetas saepe iam sensit, sed miserius nihil quam ipsa...

DAL LIBRO COTIDIE LEGERE

Tutte le cose sono penose nelle guerre civili, ma niente è più penoso della stessa vittoria che, sebbene capiti ai migliori, li rende più feroci e prepotenti:

infatti dopo la vittoria, il vincitore deve fare molte cose, anche per lo sconfitto, affinché il giudizio di quelli che ebbe in guerra come alleati e fautori, sia soddisfacente e compiacente. Se pertanto ti stette a cuore non essere supplice del vincitore e porre tra le cose trascurabili le tue cose e prenderti maggior pena della Repubblica, vedi di non essere di animo superbo e di non respingere la liberalità del vincitore.

Ora infatti nessun luogo ti deve essere più dolce della patria e non devi preferirla di meno perché malridotta, piuttosto compatiscila e non privarla, già e stata privata di molti e illustri uomini, anche del tuo aiuto. Se è meglio essere senza patria piuttosto che prendere le armi contro i cittadini, è tipico dell'animo severo non desiderare per lungo tempo la patria nel caso in cui la pace faccia ritorno.

E infine se codesta vita ti sembra essere più conveniente, compi molte opere affinché tu sia anche più sicuro; pertanto spetta a te provvedere all'incolumità sia della (tua) vita sia dei tuoi beni.

DA ALTRO LIBRO

Tutte le cose sono sventurate nelleg guerre civili, guerre che i nostri antenati non hanno vissuto neanche una volta che il nostro tempo vive, oramai, con una certa frequenza ma non c'è nulla di più disgraziato della stessa vittoria: la quale (vittoria), anche se arride agli uomini più giusti, pur li rende piuttosto feroci e prepotenti, tal che, seppur non siano tali per natura, vi sono costretti [cioè sono costretti ad esserlo (feroci e prepotenti)] dalla necessità (politica): colui che vince, infatti, : molte cose devono essere fatte dal vincitore, attraverso l'istigazione di coloro per mezzo dei quali ha vinto.

In questo momento nessun altro luogo dev'esserti più caro della patria, né devi amarla di meno, solo perché è più stravolta, ma (devi) piuttosto commiserarla, non privandola - essa già priva di molti uomini giusti - anche della tua presenza. Infine, se è stato nobile (genitivo di pertinenza)non essere prono al vincitore, bada che non sia una superbia disdegnare la sua generosità, e che, se è caratteristica di un saggio restare lontano dalla patria, non sia da insensibile non rimpiangerla, e che, se non puoi godere dello Stato, non sia da stolto non voler godere della proprietà privata.

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