Tebe d'Egitto: gli obelischi e i geroglifici

Est in Aegypto urbs quam hecatompylos Thebas institutores cognominarunt quod centum portis...

In Egitto c'è una città che i fondatori chiamarono "Tebe dalle cento porte", perché era provvista di cento porte.

Nella città, tra grandi templi, e strane statue che rappresentano le figure delle divinità degli Egizi, vediamo molti obelischi, alcuni distesi o fatti a pezzi, che gli antichi re dedicarono in segno di rispetto religioso agli dei del cielo, dopo averli cavati dai filoni dei monti, e innalzati.

Ora, un obelisco è una pietra aguzza, che si eleva a poco a poco fino ad una straordinaria altezza, ed è simile alla figura di un raggio. Inoltre, porta incise da tutte le parti innumerevoli rappresentazioni di simboli, che si chiamano geroglifici. Infatti, gli antichi Egizi espressero tutte le cose che la mente umana concepisce non per mezzo di un numero di caratteri predefinito, ma per mezzo di figure di uccelli, alberi e animali selvatici.

I re scolpirono queste figure sugli obelischi: così tramandarono alle epoche successive la memoria della loro gloria.

Versione tratta da: Ammiano Marcellino

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