Aristide esiliato perché ... troppo giusto

Aristides Lysimachi filius Atheniensis aequalis fere fuit Themistocli. Itaque cum eo de principatu contendit; namque obtrectaverunt inter se...

Aristide, figlio di Lisimaco, fu all'incirca coetaneo di Temistocle. Dunque contese con lui per il primato: infatti lottarono tra loro. Con costoro inoltre si comprese quanto l'eloquenza fosse più importante dell'innocenza.

Sebbene infatti Aristide eccelleva a tal punto in moderazione da essere soprannominato con l'appellativo di "Giusto", tuttavia, dopo essere stato calunniato da Temistocle, con quel famoso coccio, fu punito con l'esilio.

Egli però, quando si accorse che un tale scriveva che fosse cacciato dalla patria, gli chiese per quale ragione facesse ciò, o che cosa avesse compiuto Aristide per cui veniva considerato degno di una punizione tanto grande. A costui quello rispose che non conosceva Aristide, ma che a lui non piaceva, poiché si era tanto bramosamente adoperato per essere chiamato "il Giusto" tra tutti gli altri.

Costui non portò a termine l'intera condanna. Infatti dopo che Serse calò in Grecia, per deliberazione del popolo fu reintegrato in patria.

Versione tratta da: Cornelio Nepote

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