Fervido aestatis die quaedam misera macraque mula gravem currum magno cum labore trahebat. Parva fastidiosaque musca ...
In un torrido giorno d'estate una mula sventurata e magra tirava un pesante carro con grande fatica.
Una piccola e fastidiosa mosca, che svolazzava continuamente intorno alla testa della mula, improvvisamente si posa sul timone del carro e rimprovera la mula con dure parole poiché avanza troppo lentamente:
"sciocco animale, se non andrai più velocemente, io dapprima pungerò tutto il tuo corpo, in seguito arriverò alla testa e torturerò le tue orecchie e (i tuoi) occhi". Tuttavia la mula avanza lenta e risponde: "metti da parte la tua inutile insolenza, piccola e sciocca mosca: infatti le tue parole non mi spaventeranno, poiché non temo le tue minacce.
Io temo soltanto il padrone che siede sul sedile (del carro): perché egli regge la frusta e con la frusta regola la mia velocità".