Il passero e la lepre - Versione latino Fedro

Sibi non cavere et aliis consilium dare stultum esse paucis ostendamus versibus....

Dimostriamo con pochi versi che è sciocco non provvedere a sé stessi e dare aiuto agli altri.

Un passero rimproverava una lepre sorpresa da un’aquila e che emetteva gravi lamenti: “Dove è quella famosa agilità? Perché le tue zampe se ne stanno così inerti?”. Mentre parla uno sparviero lo rapisce mentre non se lo aspetta e lo uccide mentre urla con vano lamento.

La lepre moribonda dice: “Ah sollievo della morte! Tu che poco fa prendevi in giro senza timore le mie sventure, ora deplori i tuoi destini con un lamento simile al mio. ”

Traduzione n. 2 dal libro expedite in 80 lezioni volume 2
numero 1 pagina 157

Fabella de passero et lepore nos monet ne miseros stulte irridamus. olim passer leporem, ab aquila captum, verbis contumeliosis obiurgabat: "ubi est illa tua pernicitas?ubi sunt celerrimi pedes tui?...

La favola sul passero e sulla lepre ci ammonisce a non deridere stupidamente i miseri. Una volta un passero riempiva di parole offensive una lepre, presa da un'aquila: dove è quella tua agilità?

dove sono i tuoi piedi veloci? Ora le tue lamentele sono vane. Ma mentre dice queste cose, un nibbio all'improvviso lo rapisce e lo porta al suo nido. Allora la lepre esamine si dice che abbia detto:

muoio lieto perché tu, che prima sicuro deridevi i miei mali, ora deplori con lo stesso lamento la sua sorte.

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