Insperatum gaudium animum meum commovet: Cornelius Balbus, avunculus meus, vir admodum munificus ...
Una gioia inaspettata tocca il mio animo: Cornelio Balbo, mio zio, uomo assai generoso, mi ha regalato un podere di pochi iugeri, nel quale si trovano un orto, un frutteto una piccola vigna e un piccolo campo.
Ora capisco la qualità e la generosità della terra, che mai ci nega i suoi doni, ma offre copiosi fiori, frutti, uva e frumento. Quando irrigo l'orto, mentre nel frutteto raccolgo mele e pere, oppure (raccolgo) nell'oliveto le olive, non solo offro un esempio di vita operosa, ma allontano anche le preoccupazioni dal mio animo.
Io vivo felice nel mio podere: quando riposo stanco sotto l'ombra del grande platano, oppure dell'alto pioppo e nei rami vedo piccoli germogli oppure nella vigna (vedo)
i grappoli dorati dell'uva, è in quel momento che sia i miei occhi, sia il mio animo vengono rallegrati profondamente, giudico la natura essere meravigliosa e con grande venerazione rendo grazie agli dei, poiché in tal modo rispondono alle mie preghiere.