Inutili astuzie di Ulisse e di Achille.

Agamennone convocò in Aulide, in un porto della Beozia, tutti i capi della Grecia per la guerra contro i Troiani.

Tutti i comandanti giunsero da ogni dove, ma Ulisse e Achille furono assenti. Ulisse infatti non voleva prendere parte alla guerra Troiana, poiché un oracolo gli aveva preannunciato: "Se andrai a Troia tornerai in patria dopo molte e lunghe peregrinazioni per terra e per mare". Agamennone, che era a capo dell'esercito, inviò ad Ulisse degli ambasciatori insieme a Palamede, uomo astuto.

All'arrivo degli ambasciatori Ulisse mise in scena un offuscamento della ragione: così se ne andò nei capi e cominciò a spargere sale nei solchi al posto dei semi. Ma il tranello non giovò al re di Itaca: infatti Palamede, mise davanti all'aratro Telemaco, il figlio piccolo di Ulisse, e immediatamente il padre, poiché non voleva far del male al figlio, deviò l'aratro. Così il tranello fu scoperto: Ulisse partecipò alla guerra e giovò parecchio ai Greci, sia con il valore che con l'astuzia.

La madre, che conosceva il destino del figlio, rivestì Achille con una veste femminile, e lo nascose tra le figlie del re Licomede, re dell'isola di Sciro. Proprio Ulisse con l'inganno svelò l'animo maschile di Achille, che perse la vita sotto le mura di Troia.

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