Preparare un incontro "al vertice" non è facile

Dies conloquio dictus est interim cum legati saepe ultro citroque...

Fu fissato il giorno per l'incontro. Mentre nel frattempo si mandavano in continuazione avanti e indietro tra loro gli ambasciatori, Ariovisto chiese che ciascuno dei due arrivasse insieme alla cavalleria, e che Cesare non portasse alcun fante all'incontro: temeva infatti un agguato dei fanti Romani.

Disse che in caso contrario non sarebbe venuto. Cesare, poiché né voleva che l'incontro saltasse, né osava affidare la propria incolumità alla cavalleria dei Galli, stabilì che la cosa più vantaggiosa fosse mettere sui cavalli i legionari della decima legione, nella quale aveva in particolar modo fiducia, affinché avesse una scorta quanto più amica possibile.

C'era una grande pianura e in essa c'era un'altura del terreno sufficientemente grande. Questo luogo distava all'incirca pari spazio dagli accampamenti di entrambi, di Ariovisto e di Cesare.

In quel luogo, come era stato detto, vennero a colloquio. Cesare fermò la legione che aveva portato a cavallo a duecento passi da quell'altura. Allo stesso modo i cavalieri di Ariovisto si fermarono alla stessa distanza.

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