Ut apud Graecos sic etiam apud Romanos non solum mares sed etiam feminae ...

Così come presso i Greci, allo stesso modo anche presso i Romani, non soltanto i maschi, ma anche le donne erano solite coltivare gli studi di letteratura.

Narrano infatti che Cornelia, la celebre madre dei Gracchi, fu espertissima di letteratura Romana e Greca. Questa medesima cosa si dice di Clodia, sorella di Appio Claudio Pulcro. E' noto che anche la nobile Sulpicia osò imitare il poeta Tibullo e che compose alcuni versi, grazie ai quali si procurò una grande lode. Ortensia, figlia di Q. Ortensio Ortalo, imitò nell'eloquenza il padre, che fu a lungo un principe del foro Romano.

Infatti un giorno, dopo che i tribuni avevano imposto alle matrone una pesante tassa sul lusso, e non si trovava nessuno che osasse assumere la loro difesa, si trovò la sola Ortensia, che sostenesse la causa delle donne di fronte ai tribuni con grande tenacia e con grande successo, e che ottenesse che il denaro preteso fosse restituito alle matrone.

Quel giorno, mentre Ortensia parlava nel foro, tutti i Romani credettero che fosse stato restituito loro il grande Ortensio Ortalo.

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