Hannibalis copiae venerunt ad rupem angustam et ita rectis ...

Le truppe di Annibale giunsero ad uno dirupo angusto e con rocce così a strapiombo che a fatica un soldato privo d'armatura riusciva a calarsi aggrappandosi con le mani ai cespugli e agli sterpi che sporgevano intorno.

Il luogo, già prima a strapiombo per conformazione naturale, a causa di una recente frana del terreno era a tal punto dirupato che i cavalieri furono costretti a fermarsi come davanti alla fine della strada.

Annibale chiese la ragione del ritardo; i soldati risposero che il dirupo era impercorribile. Il generale avanzò allo scopo di esaminare il luogo, ed ordinò che l'esercito venisse fatto girare tutt'intorno, attraverso un lungo movimento circolare. Quella strada, però, fu impercorribile: al di sopra della vecchia neve, ce n'era della nuova, intatta e di poco spessore, in maniera tale che i piedi di coloro che avanzavano si posavano facilmente sulla neve morbida e non alta, ma in realtà, quando essa si sciolse per via del passaggio di così tanti uomini e così tante bestie da soma, essi camminavano sul nudo ghiaccio sottostante e sulla fanghiglia scivolosa della neve che si liquefaceva.

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