Autoelogio di Cicerone versione latino libro in pratica e in teoria

Autoelogio di Cicerone
versione latino libro in pratica e in teoria pag. 155

Ego enim, quam diu senatus auctoritas mihi defendenda fuit, sic acriter et vehementer proeliatus sum ut clamor concursusque maxima cum mea laude fierent....

Io infatti mi sono battuto con tanto accanimento e tanta veemenza che gli applausi sono scrosicati fragorosi e la gente è accorsa in massa a rendermi omaggio con un eccezionale tributo di lodi. Se mai altre volte sono apparso ai tuoi occhi coraggioso nella mia milizia politica.

Senza dubbio in quel frangente avresti provato per me ammirazione. Poichè egli evidentemente aveeva cercato il suo scampo nei discorsi tenuti davanti al popolo nei quali faceva il nome per scatenarmi addosso l'odiosità generale sulla fede degli dei immortali che battaglie ho sostenuto e quanto rovinose stragi ho fatto!

Che assalti contro Pisone (e) contro Pisone e contro tutta quella masnada ho saputo condurre! con che tono ho attaccato la futilità di carattere degli anziani e l'arbitrio sfrenato dei giovani!

spesso che me ne siano testimoni gli dei avrei desiderato che tu non fossi soltanto ispiratore delle decisioni che prendevo ma anche spettatore delle stupende battaglie che sostenevo

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