Il denaro è roba del diavolo - Versione Intellege et verte

Il denaro è roba del diavolo
versione latino e traduzione libro
intellige et verte numero 228 pag 196

Quidam sanctus heremita tantum a divitiis manus suas excutiebat, ut nullum denarium ne in elemosina quidem accipere vellet....

Un santo eremita teneva a tal punto lontane le mani dalle ricchezze, che non voleva accettare un solo spicciolo, neanche per elemosina.

Un tale, tuttavia, mosso a compassione dalla sua povertà, gettò una moneta d’oro nella sua cella, e si allontanò. L’eremita, tuttavia, dopo ch’ebbe visto la moneta, volse via lo sguardo, quasi vedesse una serpe. Non osando toccare la moneta, prese un bastone e prese ad allontanarla, spingendola verso l’uscio della propria cella.

Con insistenza, egli sollevava la moneta, per spingerla oltre il gradino dell’uscio, ma quella ricadeva sempre a terra. Ma il tipo che aveva gettato la moneta nella cella, facendosi avanti, domandò il perché di tanto affanno. E quello disse: “Non la vedi codesta diavoleria, a causa della quale si scatenano discordie e zuffe nel mondo intero?

Dato che io non m’azzardo a sfiorarla, ti prego di portarla fuori da casa mia. " E quello, sorridendo, : “Prega per me, o padre, ed io ti libererò da tale peste!”. E, presa la moneta, lasciò l’uomo in pace.

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