Giugurta cade nell'agguato teso da Silla
Cum locus delectus et tempus constitutum esset ad colloquium rex Bocchus Sullam modo modo Iugurthae legatum...
Dopo che era stato scelto il luogo, ed era stato stabilito il momento per l'incontro, il re Bocco chiamava ora Silla, ora il portavoce di Giugurta, li trattava con benevolenza, prometteva loro la medesima cosa. Quelli erano felici e pieni di buona speranza in egual misura.
Ma la notte precedente, prima del giorno stabilito per l'incontro, il Mauritano invita gli amici e immediatamente li allontana, mentre tra sé e sé pensa molte cose, mutevole per volto, occhi e animo.
Alla fine ordina che venga mandato a chiamare Silla, e, secondo il parere di quello, tende un agguato a Giugurta. Poi, quando arriva il giorno, e a lui viene riferito che Giugurta non è molto distante, egli avanza su un'altura – per così dire a scopo onorifico – insieme a pochi amici e al nostro questore, in maniera che tutti vedano quelli con grande facilità. Il Numida (cioè "Giugurta") si avvicina alla medesima altura insieme a parecchi suoi intimi, disarmato come era stato concordato, e immediatamente, appena viene dato il segnale, i soldati lo aggrediscono contemporaneamente da tutte le direzioni.
Tutti gli altri vengono trucidati, Giugurta viene consegnato legato a Silla, e da quello viene condotto a Mario.
Versione tratta da: Sallustio