Principes Britanniae qui post proelium ad Caesarem convenerant cum et equites ...

I capi della Britannia, i quali, dopo la battaglia, si erano radunati presso Cesare, poiché comprendevano che ai Romani mancavano sia i cavalieri, sia le navi, sia il grano, e sapevano lo scarso numero dei soldati e la scarsa dimensione dell'accampamento (che era per giunta particolarmente piccolo, poiché Cesare aveva trasferito le legioni senza le salmerie), ritennero la cosa migliore da farsi, fare una ribellione, isolare i nostri dal vettovagliamento, e protrarre la faccenda fino all'inverno.

Infatti avevano fiducia che, dopo che i Romani fossero stati sconfitti, nessuno sarebbe venuto in Britannia per fare guerra. E così fecero di nuovo una sollevazione, e si allontanarono poco alla volta dall'accampamento, e, di nascosto, portarono via i loro dai campi. Ma Cesare, anche se non aveva scoperto i loro piani, tuttavia, sia dalla sorte delle proprie navi, sia dal fatto che avevano cessato di consegnare ostaggi, riteneva che sarebbe successo ciò che successe.

E così si procurava aiuti, in vista di ogni eventualità. Perciò sia portava ogni giorno il grano dai campi nell'accampamento, sia riparava le navi gravissimamente danneggiate.

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