Il poeta Orazio ama la campagna

Epistulam eiusmodi Horatius poeta amico Fusco scripsit. ...Vita sub paupere tecto vitam regum praecurrit!».

Il poeta Orazio scrisse all'amico Fusco una lettera di questo tipo. "Io, amante della campagna, saluto Fusco, amante della città.

Tu elogi le magnifiche case, la piazza e i templi della grande Roma, io elogio la campagna ridente, i torrenti limpidi, le erbe delicate e i fitti boschi. In questa cosa ovviamente noi siamo molto diversi, per quanto riguarda tutte le altre siamo d'accordo, con animi fraterni: qualunque cosa uno dei due afferma o nega, l'afferma e la nega anche l'altro dei due, pensiamo e desideriamo le stesse cose. Conosci forse un luogo migliore della felice campagna?

Dove sono più miti gli inverni? Dove, le assai gradite brezze addolciscono i periodi estivi? Dove le acque scorrono in maniera più pura? Se vuoi vivere in armonia con la natura, rifuggi, oh Fusco, le preoccupazioni e le tribolazioni della città che assillano gli animi degli uomini, come le briglie (assillano) il cavallo. È nota infatti una favola: un cavallo, poiché un cervo, più forte nella battaglia, lo scacciava dai pascoli comuni, troppo spesso sconfitto nello scontro, supplicò l'aiuto dell'uomo, il quale immediatamente portò aiuto, ma montò su di lui e gli mise la briglia.

E così il cavallo uscì vincitore dallo scontro, ma non poté mai togliersi il cavaliere dal dorso e la briglia dalla bocca. La vita sotto un povero tetto supera la vita dei re.

Versione tratta da Orazio

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