Il topo di città e il topo di campagna - Latina Arbor

Olim quidam rusticus mus urbanum murem ad cenam invitavit ...

Una volta un topo di campagna invitò a cena un topo di città e preparò al suo amico in un buco stretto la mensa dove aveva posto cibarie diverse ma semplici: ceci, chicchi d'uva secchi, ghiande del bosco vicino.

Il topo di città, che aveva toccato a stento le cibarie, perché disprezzava gli alimenti campestri, alla fine chiese all'amico: "perchè conduci una vita tanto misera? Vieni con me in città! Infatti, quando saremo giunti in città, troveremo lì grande abbondanza di cibo senza alcuna fatica e vivremo sempre felici!". Il consiglio piacque al topo di campagna e giunse con l'amico in una casa sontuosa di città.

Qui, mentre i due topi cenavano beatamente e gustavano gli alimenti abbondanti e delicati, improvvisamente vennero atterriti dai fragori dei cani e dalle voci dei servi che accorrevano. I topi per il terrore balzarono esanimi, corsero per tutta la camera da pranzo ed evitarono a stento la morte.

Allora il topo di campagna disse: "amico, sicuramente in città si trovano cibi squisiti ma si trovano anche grandi pericoli; perciò io ritorno in campagna e al mio angusto ma tranquillo buco".
(By Maria D. )

Versione tratta da Orazio

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