Il pensiero dominante di un capo militare - VERSIONE LATINA LECTIO

Il pensiero dominante di un capo militare
Autore: sconosciuto da Livio
Dal libro Latina Lectio

Erat Philopemen praecipue sollertiae in ducendo agmine locisque ad bellandum capiendis: nec belli tantum temporibus, sed etiam in pace, ad id maxime animum exercuerat.

Ubi iter faceret et ad difficilem transitu saltum venisset, postquam contemplatus erat ab omni parte qualis loci natura esset, secum ipse agitabat animo quid consilii, si hostis adparuisset, capiendum esset, quid si ab latere, quid si a tergo hostis adoriretur. Quem locum ipse capturus esset cogitabat aut quot armatis aut quo genere armorum utendum esset; quo impedimente, quo sarcinas, quo turbam inermem reiceret; quanto aut quali praesidio ea custodiret; et utrum pergere an recedere melius esset; quem locum castris muniendis eligeret; quantum loci munimento amplecteretur; ubi opportuna aquatio, ubi pabuli lignorumque copiam invenire posset; qua postero die castra moventi iter maxime tutum futurum esset. His curis cogitationibusque ita ab ineunte aetate animum agitaverat ut nulla ei nove in tali re cogitatio esset
Filopemene era di una particolare abilità nel guidare l'esercito in marcia e nello scegliere i posti per fare guerra:

aveva abituato al massimo l'animo a ciò (a far questo) non solo nei tempi della guerra, ma anche (nei tempi) della pace. Quando cominciava una marcia ed era arrivato ad una gola difficile da attraversare, dopo avere valutato sotto tutti i punti di vista quale fosse la natura del luogo, pensava fra sé quale decisione dovesse essere presa, se fosse apparso il nemico, quale se il nemico attaccasse da un lato, quale se attaccasse alle spalle. Rifletteva su quale posizione egli stesso avrebbe adottato o di quanti uomini armati o di che genere di armi dovesse servirsi; in quale luogo porre le attrezzature in quale le salmerie, in quale la folla inerme con quanta e con quale scorta custodire quelle cose, se fosse meglio andare avanti o ritornare indietro (e) quale luogo scegliere per porre un accampamento;

quanto posto recintare con lle fortificazioni; dove poter trovare una oppurtuna provvigione d'acqua dove abbondanza di legno e di cibo; (vagliava) dove sarebbe stato sicuro al massimo il viaggio il giorno dopo a lui che muoveva l’accampamento. Con questi affanni e pensieri aveva abituato l'animo fin dalla giovane età, in modo che nessun pensiero gli era cosa nuova a lui in tale frangente.

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