La Scoperta del Fuoco - LATINA LECTIO - Versione latino Lucrezio

LA SCOPERTA DEL FUOCO
Lucrezio Versione LATINA LECTIO n. 318 pagina 359

parole iniziali Lucretius poeta, doctrinam Epicuri secutus, ait homines forte ignis usum cognovisse...
parole finali ...condere urbes et praesidium in eis sibi locare.

Il poeta Lucrezio, seguita la dottrina di Epicuro, dice che gli uomini hanno conosciuto l'uso del fuoco per caso, vagando stoltamente come bestie, nelle foreste e nei boschi.

Scrive infatti che, essendo precipitato per la prima volta un fulmine sulla terra dei mortali, da ciò tutto l'ardore delle fiamme si disperse per tutto il mondo. Infatti vediamo bruciare molte cose che sono state colpite dal fulmine. Allo stesso modo, quando un albero ramoso, battuto dai venti, vacilla e fluttua, se per caso si getta sui rami di un albero vicino, si sprigiona il fuoco, cavato fuori dal possente attrito, e il fervido ardore prorompe mentre i rami e i tronchi si sfregano tra loro. E l'una e l'altra di queste cause può aver dato ai mortali il fuoco.

Poi il sole insegnò agli uomini a cuocere il cibo e ad ammollirlo con il vapore della fiamma poiché vedevano molte cose maturare, vinte dalle sferzate e dal calore dei raggi del sole.

In seguito quelli che, tra i mortali, emergevano per ingegno ed intelligenza, venivano onorati dagli altri e insegnavano a cambiare il cibo e la vita anteriore con nuove scoperte e con il fuoco. Allora cominciarono a fondare città e rocche nelle quali collocarsi.

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