La serenità del saggio - versione latino LATINA LECTIO

La serenità del saggio versione di latino
traduzione dal libro latina lectio pag 352 n. 298

Quae sit sapientis beata condicio Lucretius poeta ostendit, cum ait suave esse, magna turbantibus aequora ventis, e terra spectare magnum...

Quanto (quale) la condizione del saggio sia beata lo dimostrò il poeta Lucrezio, quando disse che era piacevole, sconvolti i venti la distesa del mare, dalla terra guardare la grande fatica di coloro che sono sballottati dai violenti flutti, non per il fatto che sia una gioia piacevole che qualcuno sia tormentato, ma perché è piacevole guardare da quali mali tu stesso sei privo. Egli sostiene anche che è piacevole osservari i grandi scontri della guerra senza partecipazione al pericolo;

ma che niente è più dolce che possedere le serene regioni dei sapienti, donde possiamo guardare dall’alto e vedere gli altri girovagare senza regola e cercare la via della vita. Infatti gli uomini, mossi da una sfrenata ambizione, notte e giorno fanno assegnamento su un assiduo lavoro per emergere alle più alte vette ed impadronirsi del potere.

Oh misere menti umane, oh animo acceccato! In quali tenebre e in quanti pericoli passano in vita! La natura, al contrario, nient’altro chiede se non che il dolore sia lontano dal corpo e di poter godere di una mente serena, lontano da ogni preoccupazione e timore

Altra proposta di Traduzione

Il poeta Lucrezio dimostrò quanto fosse la beata condizione del saggio, quando affermò che era piacevole, mentre i venti sconvolgono la distesa del mare, dalla terra guardare la grande fatica di coloro che sono sballottati dai violenti flutti, non per il fatto che sia una gioia piacevole che qualcuno sia tormentato, ma perché è piacevole guardare da quali mali tu stesso sei privo. Egli sostiene anche che è piacevole osservari i grandi scontri della guerra senza partecipazione al pericolo;

ma che niente è più dolce che possedere le serene regioni dei sapienti, donde possiamo guardare dall’alto e vedere gli altri girovagare senza regola e cercare la via della vita. Infatti gli uomini, mossi da una sfrenata ambizione, notte e giorno fanno assegnamento su un assiduo lavoro per emergere alle più alte vette ed impadronirsi del potere.

Oh misere menti umane, oh animo acceccato! In quali tenebre e in quanti pericoli passano in vita! La natura, al contrario, nient’altro chiede se non che il dolore sia lontano dal corpo e di poter godere di una mente serena, lontano da ogni preoccupazione e timore.

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