Nihil maiori usui quam veri investigatio - VERSIONE di latino e traduzione

Nihil maiori usui quam veri investigatio
versione latino Cicerone libro latina lectio

Democritus, qui inter Graecos philosophos nobilissimus habebatur, cum divitias hereditate traditas haberet, quae fuerunt ut pater eius...

Democrito, che era considerato il più illustre tra i filosofi greci, avendo ricchezze trasmesse per eredità, che furono così tante che suo padre avrebbe potuto offrire facilmente un banchetto a tutto l’esercito di Serse, regalò alla patria il suo patrimonio affinché si dedicasse con animo più libero agli studi della letteratura e della filosofia. A sé trattenne somma molto piccola per provvedere al suo sostentamento. E avendo soggiornato parecchi anni ad Atene, impiegando ogni istante del suo tempo ad imparare e ad esercitare la dottrina, visse sconosciuto a quella città e ai suoi concittadini.

Carneade si dedicò a lungo e assiduamente alla saggezza tanto che, dopo aver compiuto i novant’anni, fece la medesima fine sia per il filosofare sia per il vivere. Così meravigliosamente aveva dedicato l’animo alla dottrina che, quando si sedeva ad un banchetto, immerso nelle sue riflessioni, si dimenticava di stendere la mano verso la mensa.

Era schiavo soltanto dell’animo e della ragione; e sembrava rivestito di un corpo per così dire estraneo. Questi esempi di uomini, che molto diligentemente si dedicarono allo studio del sapere, devono essere di grande ammirazione per noi: infatti niente per gli uomini è di maggior utilità che la ricerca del vero. _

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