Ottaviano Augusto

Octavianus Augustus Romanus imperator formosus et venustus erat sed sine lenociniis...

Ottaviano Augusto, l'imperatore Romano, era bello ed elegante, ma senza orpelli. Ottaviano aveva occhi chiari e limpidi, ma, nella vecchiaia, a causa di una malattia, non vedeva molto; aveva la chioma biondiccia, tuttavia, nella cura della barba e della capigliatura, era trascurato.

Spesso, mentre la barba e la chioma venivano tagliate da abili schiavi, Augusto leggeva dei libri, o anche, con la penna, tracciava parole (= scriveva) su una tavoletta cerata; si ungeva il corpo (lett. : "si ungeva le membra") e si esercitava spesso in palestra, poi veniva bagnato con acque gelide.

Di tanto in tanto giocava a dadi o a sassolini con i fanciulli. Dalla fanciullezza praticava in maniera appassionata e con impegno l'eloquenza e gli studi. Da lui, uomo dotto, veniva apprezzata la letteratura Greca; era divertito anche dalle commedie, e, spesso, in occasione degli spettacoli pubblici, metteva in scena una commedia. A Roma costruiva edifici pubblici: un foro, dei templi sul Palatino e sul Campidoglio, altari, statue.

Emanava editti in merito agli adulterii e al decoro delle donne. Metteva in scena spettacoli non soltanto nel Foro, né (solo) nell'Anfiteatro, ma anche nel Circo e nei Saepta ( = i Saepta erano degli spazi recintati nei quali i cittadini romani si riunivano per il voto; erano nel Foro e nel Campo Marzio).

Versione tratta da: Svetonio

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