Cesare e i suoi clientes
Attaccamento e lealtà nei confronti dei protetti non mancarono neppure al giovane Cesare. Difese Masinta, nobile giovane, tanto assiduamente da strapparlo alle mani dei creditori: subito dopo, partendo dalla pretura in Ispania, lo trasportò con la sua lettiga.
Trattò sempre gli amici con una così grande cortesia e indulgenza, da concedere il suo alloggio a gaio Oppio, colpito da una improvvisa malattia, mentre lo accompagnava per una strada boscosa e da dormire egli stesso per terra e all'aria aperta.
Quando già deteneva il sommo potere, promosse a cariche eccellenti molti amici, anche di modesta condizione, ripetendo che se anche avesse avuto bisogno dell'aiuto di briganti e sicari, avrebbe mostrato anche a questi uomini una simile riconoscenza.
D'altra parte non si attirò mai ostilità così gravi da (dover) abbandonare (il potere) senza volerlo, data l'opportunità. Fu anche sostenitore di Gaio Memmio nella candidatura del consolato anche se aveva risposto ai suoi discorsi invidiosi con uguale durezza.
Versione tratta da: Svetonio