Cesare prepara l'esercito per la battaglia

Caesari omnia uno tempore...

Cesare doveva fare tutte le cose contemporaneamente: bisognava issare il vessillo, che era il segnale di quando si doveva accorrere alle armi;

bisognava dare il segnale con la tromba; bisognava richiamare i soldati dal lavoro (di fortificazione); bisognava mandare a chiamare coloro che erano avanzati un pò troppo lontano allo scopo di cercare materiale per il terrapieno; bisognava schierare l'esercito, incitare i soldati. La scarsità di tempo e l'incalzare dei nemici impediva la gran parte di queste cose. A fronte di queste difficoltà, due cose erano d'aiuto: la perizia e l'esperienza dei soldati, poiché, impratichitisi con le battaglie precedenti, potevano dirsi da soli cosa fosse necessario fare non meno bene di quanto potessero essere indirizzati da altri.

I luogotenenti inoltre, per via della vicinanza e della velocità dei nemici, ormai non aspettavano nessun ordine di Cesare, ma disponevano da sé le cose che apparivano opportune.

Cesare, ordinate le cose necessarie, corse da ogni parte per dare incitamento, e arrivò alla decima legione. Dopo aver esortato i soldati con un discorso non troppo lungo, dette il segnale di attaccare battaglia. E, partito verso l'altra parte, sempre per dare incitamento, andò incontro a coloro che combattevano.

Versione tratta da: Cesare

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