Cimonem Miltiadis filium ...

Gli Ateniesi rimpiansero a lungo Cimone, figlio di Milziade, non solo in tempo di guerra, ma anche in tempo di pace.

Egli, infatti, fu di una generosità così grande che, possedendo in moltissimi luoghi poderi e orti, mai pose in essi un custode che (ne) proteggesse i frutti, affinché nessuno fosse impossibilitato a cogliere i frutti che volesse. Degli accompagnatori con dei denari lo seguivano sempre, affinché, nel caso qualcuno avesse bisogno del suo aiuto, egli avesse immediatamente cosa dargli.

Spesso, vedendo qualcuno vestito male, gli dette il suo mantello. Ogni giorno veniva preparato per lui un pranzo molto abbondante, in modo che potesse invitare presso di sé tutti quelli che nel foro aveva visto che non erano stati invitati: la qual cosa, non tralasciava di fare nessun giorno.

A nessuno venne meno la sua lealtà, il suo aiuto, il suo patrimonio: arricchì molti uomini, offrì il suo aiuto a tutti i cittadini nelle circostanze difficili. Per questo, la sua vita fu tranquilla e la sua morte dolorosa per tutti.

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