I Galli vincono i Romani al fiume Allia.

I Galli Senoni, popolazione feroce e rozza, dalle estreme coste della regione giungono in Italia, pronti alla guerra.

Con abbondanti truppe assediano subito Chiusi, città alleata dei Romani. Ma a causa del timore dei nemici i Chiusini chiedono aiuto agli alleati Romani. Vengono mandati da Roma a Chiusi degli ambasciatori, arbitri di pace, ma le loro suppliche vengono arrogantemente rifiutate dai Senoni. Allora, divampa di nuovo la guerra: da entrambe le parti si accorre alle armi e si ingaggia battaglia.

Anche gli ambasciatori, contro il diritto internazionale, prendono le armi e uccidono duramente il comandante dei Galli. Allora i Galli, incolleriti, abbandonano l'assedio di Chiusi e si dirigono a Roma con minacciosi segnali. Quando il console Fabio giunge con pochi soldati, di fronte ai Galli, presso il fiume Allia, tuttavia non oppone resistenza. Presso il fiume Allia c'è una grande strage di Romani.

Quando viene udito un minaccioso schiamazzo dei nemici; i fanti e i cavalieri vengono presi da un immenso terrore: in parte vengono uccisi dalla truppa dei Galli, una gran parte di loro volge le spalle e cerca la salvezza nella fuga. Il fiume Allia anche ora conserva il ricordo della disfatta di Fabio.

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