Labieno attacca Parigi.

Mentre vengono compiute da Cesare queste cose, Labieno parte con quattro legioni verso Lutezia.

Questa è una città dei Parisii, posta su un isola del fiume Sequana. Dopo che il suo arrivo fu scoperto dai nemici, accorsero grandi truppe dalle popolazioni confinanti. Labieno, per prima cosa cercava di muovere le vinee (macchine da guerra) e di riempire la palude con graticci e di proteggere il percorso. Dopo che si accorse che ciò era estremamente difficile, uscito in silenzio dall'accampamento, giunse a Meloduno, città dei Senoni, con lo stesso percorso con il quale era arrivato.

Dopo aver preso circa cinquanta navi e avervi caricato i soldati, poiché i cittadini, gran parte dei quali era stata chiamata per la guerra, erano spaventati a causa della singolarità dell'azione, si impossessa della città senza scontro. Dopo aver ricostruito il ponte, che i nemici avevano tagliato nei giorni precedenti, trasporta l'esercito e lungo il fiume marcia verso Lutezia.

I nemici, poiché avevano saputo l'accaduto da quelli che erano fuggiti da Meloduno, ordinano che Lutezia venga incendiata e che vengano tagliati i ponti; gli stessi, dopo essere partiti dalla palude, si fermano sulle rive del Sequana di fronte all'accampamento di Labieno.

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