Le truppe si accampano.

Il luogotenente, tramite i prigionieri, prende conoscenza con certezza dei luoghi: dunque sceglie un luogo adatto all'accampamento, ed ordina di piazzare l'accampamento.

Per prima cosa, dai legionari viene scavato un fossato largo e profondo, poi, i soldati del genio costruiscono una palizzata grande e robusta dietro al fossato, e la fortificano con punte e forche. Vengono anche costruiti i fortini delle guarnigioni, e, sul muro, vengono disposte le guardie.

All'interno della palizzata, vengono tracciati, con grande accuratezza, il cardo e il decumano, e vengono fortificati; vengono aperte la porta decumana e la pretoria, vengono piazzate le tende e il pretorio. Vengono scelte le sentinelle, e le salmerie vengono ammassate in un luogo segreto nel granaio. Le armi e le frecce per i legionari erano a portata di mano, i soldati del genio, invece, costruiscono con grande impegno catapulte e macchine da guerra.

Il luogotenente, alla fine, entra nell'accampamento attraverso la porta decumana, e passa in rassegna i legionari presso il pretorio. Ora le truppe dei Romani sono pronte, e possono attaccare battaglia.

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