Moderationem vero clementiamque Vaesar cum in administratione tum in victoria belli civilis admirabilem exhibuit ...

Cesare dimostrò inoltre un'ammirevole moderazione e clemenza, tanto nella gestione, quanto nella vittoria della guerra civile.

Mentre Pompeo dichiarava che avrebbe giudicato nemici coloro che avessero defezionato nei confronti Stato, egli (Cesare) annunciò che per lui sarebbero stati nel numero dei suoi (amici) anche i neutrali (lett: "quelli di nessuna fazione"). Per giunta, a tutti quelli ai quali aveva assegnato cariche su raccomandazione di Pompeo, (Cesare)

concesse la possibilità di passare dalla parte di lui. Durante la battaglia di Farsàlo invitò a risparmiare tutti i cittadini, e successivamente concesse ad ognuno dei suoi uomini di salvare la vita di un uomo a scelta della fazione nemica (lett: "di uno che volesse"). Alla fine, nell'ultimo periodo, permise a tutti, anche a quelli che non aveva ancora perdonato, di ritornare in Italia e di assumere cariche civili e ruoli militari.

Fece in modo che le statue di Lucio Silla e di Pompeo, abbattute dalla plebe, fossero ripristinate; e se qualcuno, dopo di ciò, volle dir male di lui, egli preferì dissuaderlo piuttosto che punirlo.

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