Tullius Cicero Tironi suo salutem ...

Tullio Cicerone saluta il suo Tirone. Noi ci siamo allontanati da te, come sai, il due Novembre, e siamo arrivati a Leucade il sei Novembre, e ad Azio il sette.

Qui, a causa di una tempesta, abbiamo atteso nel giorno otto. Da qui, il nove, abbiamo navigato deliziosamente verso Corcira. Siamo stati a Corcira fino al diciassette Novembre, trattenuti dalle tempeste.

Il diciotto, (entrati) nel porto di Corcira, siamo avanzati per centoventi miglia fino a Cassiope. Lì siamo stati trattenuti dai venti fino al ventitré. Nel frattempo, molti di quelli che sono smaniosamente partiti, hanno fatto naufragi. Noi siamo salpati quel giorno, dopo aver cenato;

da lì, con l'austro debolissimo e il cielo sereno sia quella notte che il giorno successivo, siamo arrivati in Italia, e, con il medesimo vento, il giorno dopo, vale a dire il venticinque Novembre, siamo approdati a Brindisi.

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