Guerra e pace tra romani e sabini - Livio versione latino e traduzione

Guerra e pace tra romani e sabini da Livio
versione latino traduzione latino laboratorio 1 n. 3 pag. 130

Novum bellum a Sabinis in Romanos geritur, neque prius indicitur quam committitur....

Una nuova guerra fu fatta dai Sabini contro i Romani, e non fu indetta prima di essere preparata.

Un tradimento venne infatti aggiunto al piano: Spurio Tarpeo, comandante del plotone romano, aveva una figlia giovane, di nome Tarpea. Tito Tazio, re dei Sabini, la corruppe con l'oro e prese la rocca con le armi. Tarpea chiese ai Sabini come dono braccialetti d'oro e anelli con gemme, che avevano al braccio sinistro, ma i Sabini (la) colpirono e uccisero la vergine con gli scudi che portavano al braccio destro.

I Sabini presero la rocca, i Romani furono condannati a combattere in un luogo non favorevole. Allora il re Romolo, con tutta la schiera di bramosi giovani, ottenne e sconfisse Mettio Curtio, generale dei Sabini. Allora le donne sabine, per le quali fu fatta la guerra a causa dell'offesa, si interposero tra le spade e i dardi e supplicii pregano in un solo momento i padri e i mariti: "Se opporrete la parentela tra di voi, se rifiuterete il legame, volgerete verso noi le ire, noi siamo la causa della guerra, non la causa delle ferite e delle stragi per gli uomini e i parenti, moriremo piuttosto che vivere senza alcuni di voi, vedove e cieche". E l'abbondanza dei soldati e dei comandanti furono commossi, i comandanti quindi non solo fermarono la guerra, ma si unirono anche e formano un regno con le due città.

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