La guerra contro Pirro

latino laboratorio numero 29 pagina 169

Dopo che le truppe dei Galli avevano preso le armi contro i Romani ed erano state annientate dal console Gneo Cornelio Dolabella, fu dichiarata guerra ai Tarantini, poiché agli ambasciatori era stata fatta un' offesa.

I Tarantini chiesero aiuto contro i Romani a Pirro, re dell'Epiro; il re dunque, che traeva origine dalla stirpe di Achille, subito venne in Italia e allora per la prima volta i Romani combatterono con un nemico d' oltremare.

Contro Pirro fu inviato il console Publio Valerio Levino. Ad Eraclea si combatté a lungo aspramente, ma Pirro alla fine vinse con l'aiuto degli elefanti, poiché i soldati romani non avevano mai visto animali tanto grandi e alla fine fuggirono per la paura. La notte pose fine ai combattimenti; Levino fuggì per la notte, Pirro fece molti prigionieri e li trattó con grande onore.

Poi il re dell'Epiro unì a sé i Sanniti, i Lucani e i Bruzzi e si diresse verso Roma. Dopo che aveva messo a ferro e fuoco ogni cosa e aveva distrutto i campi della Campania, giunse alla città di Preneste. Subito i Romani furono presi da grande paura, ma Pirro finalmente chiese la pace.

Postquam gallorum copiae contra romanos arma ceperant et a cn. cornelio dolabella consulae deletae erant, tarentini auxilim a pyrrho, epiri...

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