La legge Voconia sulle eredità - Lectio Brevior versione latino

La legge Voconia sulle eredità
versione latino traduzione libro lectio brevio

Hactenus feminas non minus quam viros ad hereditates admitti ius. Inde fiebat, ut illustrissimarum saepe familiarum bona in alienas domos ... ...is lateribus, solita asperitate, in mulierum impotentiam invectus est.

Fino a questo punto per legge le donne erano state ammesse alle eredità non meno degli uomini.

Perciò accadeva che spesso anche i beni di illustrissime famiglie passassero in casate altrui con grande nocumento dello Stato, cui interessa che le risorse di uomini illustri siano a disposizione degli eredi, perché con essi possano tutelare ed arricchire il pubblico decoro. Poi inoltre, crescendo la potenza dell'impero, crescevano anche le ricchezze private, sussisteva il timore che l'indole femminile, alquanto prona per natura al lusso, incappata nelle tentazioni della cupidigia in seguito all'affluenza di tesori, scivolasse in spese sfrenate e sontuosità smodata.

Decise di rimediare a questi inconvenienti Voconio Sassa, tribuno della plebe, che fece al popolo una proposta di legge secondo la quale nessuno doveva nominare erede una figlia nubile o una donna, e nessuna vergine o donna poteva ricevere in eredità una somma superiore ai 100000 sesterzi.

Su questa legge si discusse a lungo tra il popolo. Tolse ogni titubanza Marco Catone, acerrimo avversario e castigatore delle donne, il quale, con gran voce e buoni polmoni, con la consueta asprezza, si scagliò contro la smodatezza femminile

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