Cicerone scrive al suo Questore I e II - LINGUA MAGISTRA - Versione latino Cicerone

Cicerone scrive al suo Questore I
versione latino Cicerone traduzione libro lingua magistra
Cum optatissimum nuntium accepissem te mihi quaestorem obtigisse, eo iucundiorem mihi eam sortem sperabam ...
Cicerone scrive al suo Questore II
Quae cum essent incerta exstimavi tamen faciendum esse ut ad te statores meos et lictores cum litteris.

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Cicerone scrive al suo Questore I
versione latino Cicerone traduzione libro lingua magistra

Quando ho ricevuto la sospiratissima notizia che mi eri toccato tu come questore, speravo che, quanto più tu ti fossi trattenuto con me in provincia, tanto maggiore sarebbe stato il piacere ricavato da quel sorteggio.

Perché ritenevo molto importante aggiungere al legame che la sorte aveva stabilito fra noi anche un rapporto di tipo personale. Ma il tempo passava, senza che mi giungesse notizia del tuo arrivo né da te né da altri; e allora cominciai a temere, e lo temo tuttora, che mi potesse capitare di dover lasciare la provincia prima ancora che in provincia tu abbia messo piede.

È vero che ho ricevuto una lettera da parte ttua nel mio accampamento in Cilicia, il 21 giugno. Si tratta di una lettera assai cortese, che lascia trasparire chiaramente il tuo senso del dovere e il tuo talento; ma ssa non contiene alcuna indicazione del luogo e della data di spedizione, né di quando io debba aspettarti.

E, d'altra parte chi me l'ha recapitata non l'ha ricevuta da te, e così da lui non ho potuto sapere né da dove né quando tu me l'hai spedita.

Cicerone scrive al suo Questore II
Quae cum essent incerta exstimavi tamen faciendum esse ut ad te statores meos et lictores cum litteris ...

In tanta incertezza, ritengo opportuno inviarti i miei attendenti e littori con una mia lettera.

Se la riceverai abbastanza per tempo, mi farai cosa infinitamente gradita se mi raggiungerai al più presto in Cilicia. Tuo cugino Curio, che, come ben sai, è in rapporti assai stretti con me, e allo stesso modo Gaio Virgilio, tuo parente e tra i miei amici più intimi, mi hanno scritto di te con tutta l'attenzione possibile.

Le loro parole hanno grande valore per me, com'è giusto che ne abbia la calorosa raccomandazione di simili amici. Ma la tua lettera mi ha fatto un'impressione ancora più positiva, specie là dove parli del tuo buon nome e degli stretti rapporti che nasceranno tra noi. A me non poteva toccare un questore più gradito. Perciò tutto quello che potrò fare per significarti la mia considerazione io lo farò, perché la gentecomprenda in quale conto io tenga il tuo prestigio e quello della tua famiglia.

Ma ciò mi sarà più facile se mi raggiungerai in Cilicia. E questo, credo, sarà conforme all'interesse mio e dello stato, ma soprattutto al tuo.

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