Dignum memoratu est Lichae navis naufragium ...

Degno a ricordarsi è il naufragio della nave di Lica, nel quale anche noi fummo stati coinvolti.

Mentre stavamo chiacchierando e mangiando i pesci, il mare s'increspò e le nubi, spinte dappertutto, oscurarono di tenebre la luce del giorno. I marinai corrono trepidanti ai posti e sottraggono le vele alla tempesta. Ma già il vento aveva mosso onde impetuose e il timoniere non sapeva verso dove dirigere la rotta. Lica in persona s'impadronì del timone.

Il vento offriva solo la Sicilia, spessissimo l'Aquilone spostava la nave sventurata da una parte all'altra, e, cosa che era più pericolosa di tutte le tempeste, improvvisamente fitte tenebre soffocarono la luce a tal punto, che il timoniere non vedeva neppure tutta la prua. Pertanto, dopo che la sciagura divenne palese, Lica, trepidante, protese le mani distese verso di me e il vento lo fece cadere in mare mentre gridava e la tempesta, con il suo tremendo vortice, lo spinse intorno e lo inghiottì.

Fedelissimi schiavi poi afferrarono rapidamente Trifena quasi già morta, e messa sopra una scialuppa insieme alla maggior parte dei bagagli, la portarono via da una sicurissima morte. Ma noi fummo salvi e godiamo di buona salute.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-29 15:04:45 - flow version _RPTC_G1.3