Elogio della vecchiaia

Ego minores habeo vires quam vestrum...

Oh Lelio e Scipione, io ho meno forze di voi. E neppure voi avete le forze del centurione T. Ponzio.

Forse che per questo motivo egli è più forte? Il corso della vita è stabilito ed unica è la via della natura e per giunta semplice, e a ciascuna parte della vita è stato attribuito un suo proprio carattere, in modo tale che sia la debolezza dei fanciulli, sia la fierezza dei giovani, sia la durezza dell'età ormai stabile, sia la maturità della vecchiaia abbiano un qualcosa di naturale, che deve essere conseguito a suo tempo.

D'altra parte c'è gran differenza tra la gioventù e la vecchiaia. Nella vecchiaia non ci sono forze: e neppure dalla vecchiaia vengono pretese le forze, né a me ciò importa molto. D'altronde anche nella vecchiaia l'esercizio e la moderazione possono preservare qualcosa dell'antico vigore. Come l'impudenza, come la dissolutezza è tipica più dei giovani che dei vecchi, e tuttavia non di tutti i giovani, ma di quelli non onesti, così la stoltezza senile, che suole esser chiamata delirio, è dei vecchi poveri di spirito, non di tutti.

La vecchiaia, soprattutto se onorevole, ha tanta autorevolezza da esser maggiore di tutte le forze dei giovani.

Versione tratta da: Cicerone

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-29 15:04:42 - flow version _RPTC_G1.3