Esempio di humanitas dei Romani.

La civiltà dell'Africano Minore si manifestò magnificamente e largamente. Dopo aver infatti espugnato Cartagine, inviò una lettera alle città della Sicilia, affinché per mezzo degli ambasciatori recuperassero gli ornamenti dei templi, sottratti dai Cartaginesi, e affinché facessero in modo che fossero restaurati nelle loro sedi originarie. Riteneva infatti che ciò fosse estremamente conveniente al popolo Romano. Della medesima civiltà manifestò un altro esempio celeberrimo. Dopo infatti che ebbe visto tra i prigionieri che venivano messi in vendita all'asta dal questore, un fanciullo di grande bellezza e di aspetto nobile, ordinò che su di lui si indagasse maggiormente.

Dopo quindi che fu stato informato che quello era un Numida, lasciato orfano dal padre, ed educato presso lo zio Massinissa, e che, a insaputa di quello, per temerarietà giovanile aveva voluto combattere contro il popolo Romano, ritenne che allo sbaglio e all'età di quello dovesse essere concesso il perdono e all'amicizia con Massinissa, re molto leale con l'impero Romano, dovesse essere riconosciuto il dovuto rispetto.

E così fece dono al fanciullo di un anello e di una fibbia d'oro e di una tunica laticlava, dopo aver scelto dei cavalieri perché lo riportassero a Massinissa. Non gli sfuggiva infatti che i più grandi frutti di una vittoria fossero di restituire a un re amico il suo sangue (ovvero: uno del suo stesso sangue).

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