Richiesta di notizie sulla Sicilia

Expecto epistulas tuas quibus mihi indices ...

Aspetto le tue lettere affinché con esse mi segnali quali novità (lett. : "ciò che di nuovo") ti abbia mostrato il giro di tutta la Sicilia e tutte le cose che siano più certe riguardo la stessa Cariddi.

Infatti so perfettamente che Scilla è uno scoglio e quindi certamente non terribile per i naviganti: desidero che mi sia scritto dettagliatamente se Cariddi corrisponda ai racconti, e se per caso hai prestato attenzione (del resto è degno che lo guardi), informaci se quel mare è agitato in vortici da un unico vento soltanto o tutte le tempeste lo sollevino in alto allo stesso modo e se è vero che tutte le cose che sono inghiottite da quel turbine di mare, vengono trascinate via per molte miglia nascoste dall'acqua e riemergono sulla spiaggia presso Taormina.

Se mi scriverai dettagliatamente (lett. : "avrai scritto") queste cose allora oserò darti l'incarico di salire in mio onore anche sull'Etna, che alcuni sostengono che si riduce di dimensioni e si abbassa, poiché prima era solito mostrarsi ai naviganti da parecchio più lontano.

1. Seneca appare particolarmente interessato ai vortici marini di Cariddi.

2. Seneca si chiede se ci sia un vento particolare a scatenare i vortici, o se qualsiasi aumento della forza del vento inneschi lo stesso meccanismo.

3. Taormina è la città presso la quale, secondo i racconti, riemergerebbero i relitti delle navi risucchiate dai vortici di Cariddi.

4. Per verificare se è reale il processo di abbassamento del vulcano riferito dai marinai.

5. Subordinate interrogative:

- Quid novi tibi ostenderit... è retta da indices: anteriorità in dipendenza da un tempo principale.

- An respondeat fabulis... è retta da perscribi desidero: contemporaneità in dipendenza da un tempo principale.

- Utrum... agantur, an... contorqueat... è una disgiuntiva retta da fac nos certiores: contemporaneità in dipendenza da un tempo principale.

- Et an verum sit... è retta da fac nos certiores: contemporaneità in dipendenza da un tempo principale.

Versione tratta da: Seneca