Hoc loco percommode accidit quod non adest is qui paulo ante ...

In questa circostanza accade decisamente a proposito che non sia presente colui che poco fa è stato presente e che è solito comparire spesso insieme a noi in questo processo, un uomo estremamente stimato, Gaio Aquilio; infatti, con lui presente, la soggezione mi impedirebbe di raccontare molte cose riguardo al suo valore e alla sua assennatezza, poiché, a seguito del suo elogio, lui sarebbe stato preso da una certa vergogna, e un simile atteggiamento di pudore avrebbe trattenuto me dall'elogio di lui presente.

Non temo di parlare di un simile uomo più di quanto voi riteniate oppure (più di quanto) desideriate che sia richiamato alla memoria di fronte a voi; ragion per cui dirò questo, che mai la sua autorità influirà troppo; il popolo Romano ha osservato la sua avvedutezza nel risolvere i problemi, non nell'eluderli, egli non ha separato mai la logica del diritto civile dalla giustizia, egli ha offerto al popolo Romano per tanti anni intelligenza, operosità e la sua lealtà risoluta e palese;

egli è un uomo così giusto e onesto, da sembrare essere un giurista per natura, non per formazione culturale, tanto esperto e assennato da sembrare che dalla diritto civile non sia nata solo una certa conoscenza ma anche una certa onestà.