Acri hieme cicada magna fame laborabat quia aestate nullam rei ...
Durante il rigido inverno la cicala soffriva per la grande fame, poiché in estate non aveva avuto nessuna cura per l'approvvigionamento.
La formica avveduta invece in estate aveva accumulato una gran quantità di grano, affinché il cibo bastasse per tutto l'inverno e non si esaurisse. Pertanto la cicala, stremata dalla fame andò dalla formica e disse supplichevole: "Amica, ti prego di dividere con me il tuo grano; infatti soffro così tanto per la fame che sto per morire!"ma la formica rispose: "Che cosa hai fatto durante l'estate?
Perché non hai accumulato il grano? La cicala in risposta: "Io ho cantato felice sugli alberi!". Allora la formica con animo inflessibile esclamò:
"Se non avessi cantato per tutta l'estate, ma se avessi cercato e accumulato il cibo, ora condurresti una vita sicura e non saresti tormentata dalla fame! Se allora hai preferito cantare, adesso balla!". E così scacciò la sventurata cicala da casa sua.