Cassiopea Aethiopum regina Cephei uxor ob pulchritudinem suam magnam arrogantiam...

Cassiopea, regina degli Etiopi, moglie di Cefeo, a causa della sua bellezza, aveva acquistato una grande presunzione e spesso si paragonava alle ninfe marine; per questo le Nereidi (ninfe) adirate pregarono Nettuno di punire l'arroganza della regina.

Allora, il dio delle acque, mandò in Etiopia un feroce drago affinché devastasse tutto il litorale marittimo e tormentasse gli abitanti; e così accadde. Poiché dal drago erano stati divorati già molti uomini, il popolo disperato persuase il re a consultare l'oracolo.

Il sacerdote di Apollo rispose così: "L'ira delle Nereidi verrà placata e il popolo verrà liberato dal drago, se Andromeda, figlia del re, sarà stata offerta come vittima al mostro". Pertanto il popolo chiese al re, che indugiava a causa dell'amore per la figlia, che la fanciulla fosse legata ad uno scoglio sulla spiaggia e fosse offerta al mostro. Il drago era già spuntato dal mare e stava per divorare la sventurata fanciulla, quando giunse Perseo per liberarla.

Lo splendido eroe, rapito dalla bellezza di Andromeda, parlò così al padre e alla madre: "Io libererò vostra figlia, se avrò ottenuto da voi di sposarla (lett. che io la sposi)". I genitori promisero a Perseo non solo il matrimonio, ma anche il regno: allora l'eroe lottò a lungo con il drago, ma alla fine lo uccise e liberò Andromeda.

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