Chi ha il coraggio di misurarsi con me?
I Galli avevano l'accampamento al terzo miglio, lungo la via Salaria, dopo il ponte dell'Aniene.
Allora un Gallo dalla notevole grandezza del corpo avanzò sul ponte vuoto e con quanta più voce potè disse: "Ora l'uomo più forte che Roma abbia si faccia avanti per la battaglia, affinché il nostro scontro dimostri quale dei due popoli sia migliore in guerra". Tra i più nobili dei giovani Romni ci fu a lungo silenzio, allora T. Manlio, figlio di Lucio, dalla postazione si diresse verso il dittatore.
Disse: "Contro il tuo comando, o imperatore, senza ordine non combatterò mai, neppure se vedessi una vittoria sicura: se tu permetti io voglio dimostrare a quella belva di essere di quella famiglia che cacciò l'esercito dei Galli dal Campidoglio". Allora il dittatore: "Vai e mantieni vittorioso il nome Romano con l'aiuto degli dei". Di lì si ritirano nella postazione;
l'uno aveva un corpo notevole per grandezza, rifulgente per le armi dipinte e cesellate d'oro e per la veste multicolore, nell'altro normali erano la statura e l'aspetto nelle armi, più pratiche che belle.