Dopo un'aspra battaglia gli Elvezi vengono sconfitti - Maiorum lingua

Traduzione dal libro Maiorum lingua
Caesar primum suo equo remoto, deinde omnium ex conspectu remotis equis, ...

Cesare allontanato per prima cosa il suo cavallo, fatti poi nascondere tutti gli altri cavalli, per rendere il pericolo uguale per tutti e togliere la speranza della fuga, incitati i suoi ingaggiò battaglia.

I soldati, lanciati dall'alto i giavellotti, spezzarono con facilità la falange nemica. Disunita la falange, sguainate le spade, si gettarono all'assalto contro di loro. Gli Elvezi, straziati dalle ferite, incominciarono a ritirarsi su un monte che si trovava a circa mille passi.

Raggiunto il monte e fatti sotto i nostri, i Boi e i Tulingi, che con circa quindicimila uomini chiudevano lo schieramento nemico e proteggevano la retroguardia, aggirarono i nostri e vedendo ciò gli Elvezi, che si erano rifugiati sul monte, incominciarono a insistere di nuovo e a riaccendere la battaglia. Si combatté su due fronti a lungo e con accanimento.

Alla fine quando gli Elvezi non poterono più sostenere l'attacco dei nostri, parte si ritirò sul monte, parte si diresse verso le loro salmerie e i loro carri. Dopo aver combattuto a lungo, i nostri si impadronirono dell'accampamento e delle salmerie.

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